sabato 12 maggio 2012

Torniamo a parlare del tema energia.

Oggi vorrei mettere in risalto una particolarità che caratterizza il nostro paese,ovvero l'inefficenza del nostro sistema energetico.
  Prima che voi smettiate di leggere, pensando che sia la solita solfa pro o contro il nucleare, vi assicuro che il nucleare non centra nulla questa volta.
Il problema che voglio portare alla vostra attenzione è quello relativo all'inadeguatezza della nostra rete nazionale, ma non nel senso che essa sia obsoleta o da rifare,ma ,semplicemente,questa è insufficiente per il trasporto dell'energia. Questo, in poche parole, vuol dire che una parte dell'energia elettrica che noi produciamo, che sia essa derivata dalla combustione del petrolio, GPL,  metano, carbone o sia essa sviluppata attraverso le fonti rinnovabili, quindi eolico,fotovoltaico e simili, viene immagazzinata senza che poi possa essere utilizzata in alcun modo, ne per le industrie ne per uso domestico.
Inoltre essendo il sistema sovraccaricato c'è il rischio reale di un possibile collasso.
 Di conseguenza mi sembra sciocco e inutile continuare a dilettarci nel costruire impianti fotovoltaici o eolici o che volete, se tanto esiste una centrale termoelettrica in Puglia costretta a lavorare spesso al di sotto del 40% delle sue possibilità per evitare danni alla rete, la quale potrebbe non reggere; quello che non si sa è che  sono state  bloccate, in qualche occasione, le importazioni estere(si quelle di cui si parlava prima dell'ultimo referendum, che dovrebbero essere costose e indispensabili).
Ormai è solo un gioco di demagogia affermare con enfasi che sono stati finanziati ancora una volta impianti rinnovabili, quando buona parte della loro elettricità non potrà essere utilizzata, ma tanto al politico di turno non interessa(vedi sempre Puglia), l'importante è far fare affari ad amici diretti e indiretti.
Senza perdere di vista il filo del discorso, quindi senza toccare la polemica politica, vogliamo iniziare a chiedere di investire in un serio miglioramento e ampliamento della rete elettrica nazionale, ma soprattutto, visto che continuo a prendermela con la popolazione, con NOI, vogliamo smetterla di continuare a fare ostruzionismo per i nostri comodi seguendo la logica dell'orticello, ogni qual volta si tenta di fare un lavoro simile?
Altrimenti è inutile lamentarsi delle bollette troppo salate.

lunedì 7 maggio 2012

La mentalità diffusa del nostro tempo è il problema reale.

Siamo in tempi di amministrative, di "vota Antonio,vota Antonio" e di comizi; quindi mi è sembrato il caso di fare una piccola analisi sulla situazione politica italiana e dire, senza peli sulla lingua e, naturalmente, secondo la mia modesta opinione, di chi è veramente la colpa di questo sfacelo.
Partiamo con il dire che io ho rispetto della politica in quanto tale, poiché essa è una cosa seria e perché la sua essenza è il confronto, la lotta, lo scontro di idee. Però per fare questo, per poter avere uno"scontro di idee" c'è bisogno che prima si sia pensato, infatti, "l'idea" è qualcosa che per essere concepita ha bisogno di essere pensata e l'atto di pensare e dare alla luce un idea è sempre stato visto, da che esiste la parola scritta, come un atto che richiede fatica, uno sforzo.
Tutto questo per dire che prima di dire che è colpa della politica,o che :<< La politica è così che funziona>>, come va di moda ultimamente. La politica è vero, è respoabile della situazione in cui ci troviamo, poiché non è in grado di opporsi all'economia, che ormai la schiaccia totalmente e che ormai è divenuta come uno squalo, il quale pian piano si avvicina  allo stato,ed erode le nostre sicurezze attendendo il momento di terrore, per poter mangiare tutto ciò che si può(ora siamo nel momento di terrore); prima di dire che è colpa di tizio o di caio, bisogna fare lo sforzo profondo di riflettere un secondo e fare quell'atto doloroso che ci permette anche di fare un po' di autocritica, ovvero pensare.
Dopo questa lunga introduzione, possiamo iniziare con il fare un semplice ragionamento. La nostra società, la società occidentale e democratica è strutturato con la forma di una piramide, ma a differenza di una piramide "aristocratica" o "monarchica",in teoria, è il fatto che dovrebbe avere tra un piano e l'altro delle aperture, le quali  permetterebbero di salire o scendere nella scala sociale e del potere.
Mentre in una piramide "sociale" ,se il nostro fosse un sistema giusto, avremmo che partendo dalla base tutti dovrebbero avere le stesse possibilità, da cui poter partire ed esprimere il massimo delle nostre potenzialità con le quali raggiungere una certa posizione in essa, a seconda di ciò che uno fa nella vita, in una piramide "istituzionale",ovvero una piramide che ritrae lo schema istituzionale di uno stato, abbiamo un modus operandi un pochino diverso, che tutti più o meno conosciamo, non nei particolari, però tutti sappiamo più o meno come funziona un sistema democratico.
Alla base abbiamo, indovinate un po', NOI. Siamo noi che votiamo, noi che quindi esprimiamo tramite le votazioni la nostra preferenza per qualcuno. Questo qualcuno sceglie di presentarsi alle elezioni, ci propone qualcosa che a noi può o non può piacere  a seconda di quanto ci ha convinto, scegliamo di votare lui o un altro o un altro o un altro ancora. La prima esperienza, quindi quella più diretta di questo sistema la abbiamo qui  al primo livello. Il  livello dei cittadini e del Comune. Poi salendo al secondo livello andiamo a scegliere le province hanno uno spazio più grande, poi la regione,poi,in fine, il parlamento.
Possiamo affermare con estrema sicurezza che coloro che reggono tutto siamo NOI.
Arriviamo al nocciolo della questione. Prima esperienza diretta:
 Un gruppo di cittadini si accorda su alcuni punti comuni, forma un programma ,forma una lista civica,  tra di loro si sceglie "il migliore", quello che ci metterà la faccia per tutti, il candidato sindaco. Si fa la campagna elettorale si propongono le proprie idee i propri programmi ,si chiede di essere votati. Qui arriva il seme di questo marciume, qui si instaura quello che ci ha portato e ci sta ancora portando al crollo. Il cittadino ,purtroppo, a questo punto si trova davanti ad una scelta che non è quella teorica del" chi farà il bene comune nel miglior modo" ma è quella del "chi farà il bene del singolo nel miglior modo", ovvero, il cittadino va a votare in base a chi imbroglierà meglio in suo favore, praticamente, il voto è di scambio.  Questo comportamento è tipico di quello della Roma repubblicana in piena decadenza,  ovvero si da un voto di clientela, in cui il cittadino è il cliente e il politico di turno è il patrizio.
Naturalmente salendo nei gradini della piramide la cosa si ripete.
In sintesi partendo dal basso inizia una degenerazione che porta prima al Comune il meno adatto, che a sua volta, forte dei voti che porta con se influenzerà la scelte del partito anche nei livelli poco al di sopra , e quindi andando, per esempio, a livello della provincia avremo l'influenza di costoro, con l'aggiunta del candidato provinciale, il quale, votato comunque con lo stesso criterio, sarà anch'egli l'uomo del bene del singolo, e così via creando un escalation che arriva fino al parlamento, il quale poi eleggerà le cariche più importanti.Inoltre questi individui in questo modo riusciranno a fare carriera e salire di livello a discapito di coloro che forse partecipano alla vita dello stato con lo scopo di migliorarlo, per non parlare del fatto che gli eletti con questo sistema trovando anche delle convenienze economiche non schiodano mai. 
  Quello che poi non si arriva a capire è che essendo la classe dirigente lo specchio della società e il riflesso della mentalità, dell'uso e del costume del popolo, essa stessa è corrotta, incompetente per la maggior parte e vergognosa, poiché la popolazione  stessa è così. Perché NOI siamo così.
Quello che però non si capisce è che l'imbrogliuccio del singolo moltiplicato per 60milioni, diventa un imbroglio talmente grande che compromette il sistema e quindi si ritorce contro lo stesso singolo, da cui è partito, ma ,invece di fare un autocritica,  si lamenta del sistema di cui lo stesso è causa e continua nella sua logica egoistica e gretta. Quindi è corretto dire che è inutile stare a stracciarsi le vesti contro il sistema, se non si capisce che se non cambia la mentalità delle persone, non si può cambiare l'andamento generale. La piramide si regge dalla base e non dalla punta e non è partendo dall'alto che si migliora la situazione. Le rivoluzioni si fanno dal basso e qui c'è bisogno di una rivoluzione culturale.
A questo punto si dovrebbe capire che questo tipo di logica non è più applicabile, c'è bisogno che si pensi al bene comune, c'è bisogno che chi è veramente convinto di servire lo stato e chi è corretto si rimetta in gioco, però purtroppo finché si continua ad avere un voto di scambio, anche in questo modo non si va da nessuna parte. Quello che mi preoccupa è che arrivati fin qui si giunga alla degenerazione della democrazia, come sosteneva Aristotele, quindi si andrà incontro all'anarchia più totale e allo sgretolamento dello stato. Oppure accadrà ciò che è già accaduto in passato, cioè che si andrà incontro a una reazione del popolo, che genererà movimento reazionario, (basti guardare i risultati di Le pen in Francia, dei Neo-Nazisti in Grecia), probabilmente in Italia Beppe Grillo avrà un grande successo. E' un meccanismo di autodifesa, che degenera nelle dittature del '900.